I PICCOLI TUMORI RENALI Perché parlare dei piccoli tumori renali? Perché oggi, la diffusione dei Ceck up urologici, eseguiti sia per una maggiore consapevolezza dei cittadini riguardante la prevenzione dei tumori, sia per la diffusione delle forme assicurative stipulate dalle aziende per i propri dipendenti, consentono, non raramente, la diagnosi “incidentale” di piccole lesioni solide del rene (i cosiddetti incidentalomi), la cui natura maligna non sempre può essere esclusa. L’ecografia ha infatti un ruolo fondamentale per distinguere tra forme liquide ( cisti) e solide ( oncocitomi benigni, angiomiolipomi benigni, carcinomi maligni). Quando un piccolo tumore renale (dimensioni inferiori a 2-3 cm ) presenta caratteristiche ecografiche ( cicatrice stellata in 1/3 casi) o TC che lo identificano come Oncocitoma ( lesione per lo più benigna), può essere osservato; in altre condizioni, se si sospetta alla TC con contrasto una lesione maligna, è bene programmare un trattamento, tenendo conto delle condizioni cliniche del paziente, dell’età, delle comorbilità e anche dellaspetto psicologico del paziente. Per quanto riguarda i rischi di evoluzione delle piccole masse in altre maggiori o metastatizzanti, questi sono minimi , se si esegue la terapia giusta o una corretta sorveglianza sotto controllo clinico e non “fai da te”. Certamente ci sono casi in cui conviene asportare il tumore ( beninteso salvando il rene) e cioè: quando vi sia una crescita rapida della lesione. Quando l’immagine ecografica e Tc rilevino una lesione solida che assume contrasto in modo sospetto (enhancement) Quando accanto alla piccola lesione solida vi sia una cisti complessa da trattare mediante asportazione ed esame cito istologico. D’altra parte la biopsia delle piccole masse renali , se negativa, non dà certezza che non si tratti di un risultato falsamente tranquillizzante e se positiva per carcinoma, rafforza verso l’asportazione. Il prelievo bioptico è più indicato in pazienti nei quali si preferisca, per le condizioni generali, età comorbilità, etc, evitare ogni invasività; in tali casi si può optare per un trattamento locale quale crioterapia o termoablazione. L’asportazione in laparoscopia delle piccole masse è oggi il “ Gold standard” nel trattamento , in quanto evita le grosse incisioni, permette una rapida ripresa delle condizioni cliniche otimali e una breve ospedalizzazione. Per tali motivi, quando sia possibile, le piccole masse renali, che non presentino caratteristiche sufficientemente certe di benignità , in pazienti con adeguata ” compliance”, devono essere asportate in laparoscopia, permettendo una ampia guarigione in considerazione della diagnosi precoce. La biopsia, i trattamenti “locali”, la sorveglianza , vanno riservati a pazienti con età avanzata, con pluripatologie elo scarsa compliance.
Quanto sopra dimostra come un ceck up urologico sia indicato non
solo nei maschi (per la diagnosi precoce del carcinoma prostatico),
ma anche nelle donne, per cogliere precocemente lesioni renali che
non danno segno di sé finché sono di piccole dimensioni e anche
per controllare “l’urotelio”, ovvero il rivestimento interno delle vie
escretrici , vescica compresa, che possono andare incontro a
neoplasia quando si sia esposti a sostanze cancerogene ( fumo di
sigaretta, inquinanti ambientali o in ambito lavorativo).
La diagnosi precoce dei piccoli tumori renali in conclusione
consente mediante un trattamento mini invasivo ( enucleazione
laparoscopica ) una alta percentuale di guarigione.